Interior Designer & Home Stager 3D
come arredare bene un ambiente:
consigli da interior design
Intervista ProntoPro -
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Simona Belluardo, 27 anni, di Milano. Nel 2016 ha conseguito la Laurea Triennale in Design degli Interni presso il Politecnico di Milano. La professionista si è formata grazie al tirocinio CMA-Atelier d’Architettura, uno Studio di Architettura di Milano. Il ringraziamento di Simona va all’Architetto Cristina Mazzola e alla collaboratrice Francesca. Ai tempi, Cristina era il capo, mentre Francesca la collaboratrice di Simona. Essa ha sempre ricevuto supporto sotto ogni aspetto. Non di meno, ha imparato ogni mestiere che potesse esserci in ufficio. Da quell’esperienza ha potuto apprendere i dettagli tecnici del disegno 2D e 3D di edifici, appartamenti e uffici. Essendo un designer di Interni, in quell’ufficio Simona si occupava da sola della realizzazione di render, perché effettivamente è quello in cui era ed è specializzata. Dopo aver collezionato una serie di esperienze, Simona oggi non si definisce una freelance, bensì una Libera Professionista che da casa sua, nonché il suo studio, si occupa di Rendering di Interni. L’obiettivo di Simona è quello di aiutare le persone, aiutarle a realizzare il loro sogno. Avere un ambiente come lo desiderano loro, dall’ufficio all’appartamento, dal parco alla villa e così via. Per fare un esempio, si può far riferimento alla planimetria che tutti conoscono nel momento in cui si ristruttura o acquista casa, una elaborazione digitale in 3D.
Cosa fa un interior designer e di che cosa si occupa?
L’interior designer è un progettista. Il nome stesso indica “Disegnatore di Interni”, infatti non si fa altro che disegnare, progettare uno spazio. Che sia un ufficio, un esterno, un appartamento o un negozio. Il progetto prevede tutta una serie di passaggi e interazioni con altri esperti. In primo luogo è importante capire le necessità del cliente, la tipologia di spazio, avere una planimetria quotata (o realizzare un rilievo e sopralluogo). Successivamente capire i gusti del cliente (colori, tipologia di arredo, materiali) così da fornirgli una bozza su cui poter iniziare il lavoro finale. Possono essere molto utili le famose “moodboard” che permettono al professionista e al cliente di interagire al meglio tramite un linguaggio semplice come quello fotografico. Infine, una volta che il progetto è definito, si passa alla parte pratica e quindi alla scelta del materiale da acquistare ed inserire nell’ambiente. Nel suo caso si occupa della parte di modellazione e Rendering. Si tratta dell’elaborazione 3D del progetto. Questo modello permette di vedere direttamente su schermo, come una fotografia, il progetto potendone modificare colori, materiali, luci e arredamento. Permette di poter ipotizzare più scenari scegliendone il migliore così da procedere con eventuali lavori strutturali o acquisti con una maggiore chiarezza.
Quali consigli da Interior Designer darebbe per arredare al meglio le camere da letto?
Il primo suggerimento di Simona è capire la funzione di questo ambiente per l’utente. Quindi, chiarire se questo è uno spazio primario o secondario. Nel primo caso bastano pochi elementi base per rendere abitabile la stanza, nel secondo caso, invece, questa semplice stanza può diventare un vero e proprio ambiente da progettare. È importante capire la fonte naturale di luce e quindi come predisporre l’elemento primario della stanza che sarà il letto. Da lì, capire se vi è la volontà di avere alcuni spazi optional come ad esempio una cabina armadio, una toeletta per il trucco o per appoggiare i vestiti del lavoro, infine se si è amanti della televisione o di qualsiasi altro oggetto che possa piacere all’utente. Questo permette di capire subito a livello strutturale come poter organizzare la stanza. Successivamente, ma non meno importante, sono le tonalità di questo vano e la volontà di inserire elementi decorativi come ad esempio pareti colorate, anche perchè la camera da letto solitamente è la parte più personale di ognuno di noi. È l’unico vano della casa dove nessun altro è obbligato ad entrare e quindi possiamo fare le scelte più azzardate e anche eccentriche, poiché l’unica persona da dover soddisfare siamo noi stessi.
Può suggerire qualche consiglio per arredare spazi piccolissimi?
Spesso si pensa che un ambiente piccolo sia confusionario o difficile. Invece l’ambiente piccolo ci permette di trovare risorse ed espedienti che spesso non ci verrebbero in mente con uno spazio molto grande. Ci fa ragionare sugli elementi principali e soprattutto sul vero modo di abitare quell’ambiente che deve rispondere ad ogni esigenza.Qui si viene a creare un legame ancora più profondo già nella fase iniziale di progettazione. Capire le abitudini dell’utente è fondamentale per scegliere gli elementi fondamentali su cui basare tutto il progetto. Il consiglio di Simona è mantenere la tonalità di materiali e colori chiari affinché si esalti al meglio la luce naturale che si ha a disposizione e si dia un senso di apertura e profondità allo spazio.
Qual è la differenza tra architetto e interior designer? Chi chiamare al momento del bisogno?
La differenza principale tra architetto ed interior designer è quella strutturale. Un Architetto e un Interior Designer possono avere delle basi comuni, tanto che fino a qualche anno fa il Design era un ramo di Architettura e non una facoltà a se. Tuttavia è giusto che ad ognuno vengano riconosciute le proprie competenze.Un Designer di Interni si occupa della parte progettuale, può vedere lo spazio con occhi diversi perché basa il suo lavoro sul legame che ci sarà tra l’ambiente e chi lo vivrà. Ma tutto questo è reso possibile solo dall’Architetto che insieme ad altri professionisti possono analizzare la tipologia dell’ambiente soprattutto l’aspetto strutturale. Un progettista non potrà mai firmare un progetto strutturale perché non è sua competenza, questo non toglie né merito né valore al lavoro, ma a parer di Simona il progetto è l’insieme di diverse figure che devono interagire fra di loro. Questo permette di avere un lavoro fatto ad opera d’arte dove diverse figure professioniste nel loro campo collaborano tra di loro, per un obiettivo comune. Dunque se si ha bisogno di cambiare casa partendo dalla disposizione strutturale (muri), allacciamenti (acqua e luce) è necessario chiamare innanzitutto un Architetto, il quale potrà consigliare l’impresa edile più adatta a svolgere i lavori. Lui stesso potrà seguire i lavori e controllare che tutto venga svolto nel modo corretto. Una volta che a livello strutturale sia tutto a norma, l’Architetto potrà essere affiancato da un Designer che potrà occuparsi della parte progettuale. oppure lasciare in mano il lavoro ad un collega. Se invece ad esempio, si è un’agenzia immobiliare e si ha un immobile da vendere che però necessita di ristrutturazione, si può optare per un progettista che possa fornire le immagini del lavoro finale, senza aspettare la fine dei lavori, potendo così mostrare al cliente il progetto finale. Questo ragionamento è utile per agenzie, studi, aziende o privati che hanno bisogno di vedersi realizzato il progetto prima di procedere a lavori strutturali definitivi, dove qualsiasi modifica porterebbe ad uno spreco di soldi e tempo.